Forza Horizon 3: benvenuti in Australia!

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Qualche casa, alcune Chiese e la sede della Lamborghini Automobili, quando si va a Sant’Agata Bolognese non ci si può certo sbagliare. Credo sia l’unico posto in Italia dove è possibile incrociare per strada più supercar che automobili che possiamo acquistare noi comuni mortali. Si perché il marchio facente della grande famiglia Volkswagen è proprio così che decide di provare ogni sua nuova creatura, prima della consegna al cliente finale.

Benvenuti in Forza Horizon 3

Recitava così l’introduzione del mio pezzo d’anteprima pubblicato su Panorama Auto il settembre scorso. Da lì in poi, ho scelto di prendermi tutto il tempo necessario alla prova e alla stesura dell’articolo dedicato al terzo capitolo del Racing Game firmato Playground Games, Turn 10 e Microsoft.

Forza Horizon 3: benvenuti in Australia!

Abbandonati gli splendidi paesaggi (seppur non del tutto realistici) del secondo capitolo a metà tra Italia e Francia del sud, si passa alle terre australiane, quelle dove è facile che l’occhio non riesca a vederne chiaramente una fine, il tutto mantenendo alta l’adrenalina trasmessa dalla guida dei più bei bolidi esistenti al mondo (doverosamente alternati con macchine che le nostre tasche possono più facilmente permettersi), il suono, le strade, i limiti superati con facilità e zero preoccupazione (fatta eccezione per quell’albero lì davanti, che probabilmente dovresti evitare, nda).

Nulla cambia nel format della serie Forza Horizon, tutto cambia in Forza Horizon 3. Non sono improvvisamente impazzito, non del tutto almeno, è che Forza Horizon 3 qualcosa di nuovo doveva pur averlo, e si parte dall’essere passati da un lato all’altro del festival stesso, da pilota che deve farsi strada e farsi conoscere, a patron dell’evento stesso, con il dovere (oltreché il piacere) di far conoscere l’iniziativa, raccogliere nuovi fan, nuove macchine da mettere in esposizione e diverse nuove gare e spunti di spettacolo per mettersi in bella mostra. Corri, vinci, ripeti, è il trio del da farsi per poter proseguire nella storia del single player, catturare l’attenzione, aprire nuove tappe del festival in giro per l’Australia, in location estremamente suggestive e che possono soddisfare ogni palato del giocatore vero, quello che tiene in mano il controller. Keira, tua assistente personale, ti indicherà ogni nuova gara, ti aiuterà a capire le dinamiche del nuovo festival, ti consentirà di scoprire qualcosa di nuovo sul terzo capitolo FH e si, ti permetterà anche di guidare subito quella fantastica creatura su quattro ruote che è la Lamborghini Centenario, macchina raffigurata nella copertina del gioco.

Personalizza la tua esperienza

Forza Horizon 3 non è solo garage e personalizzazione di ciascun particolare della propria vettura (molto apprezzato, davvero, così come è apprezzabile lo sforzo di introdurre kit di elaborazioni completi per poter trasformare l’aspetto della vettura in un solo colpo), ma è anche personalizzazione del personaggio. Dalla cosa più basilare come l’aspetto fisico (scelto a inizio storia), alle combo che possono essere scatenate durante la guida, che premieranno il nostro stile, la nostra pazzia in alcuni momenti (occhio alle sverniciate, sono sempre valide ai puri fini di raccolta crediti, ma possono essere letali per il moltiplicatore a fine manovra). Confermata la presenza della ruota della fortuna, per portarsi a casa facilmente crediti o vetture. Contrariamente al precedente capitolo, è evidente che io stia antipatico all’attuale, non sono riuscito a portarmi a casa neanche una vettura in premio! :-(

Ah si, confermata anche la presenza dei reperti storici su quattro ruote, i Gioielli Dimenticati, opportunamente nascosti in luoghi difficilmente raggiungibili senza un’indicazione di massima sulla mappa, così come le gare bonus sviluppate da PlayGround, quelle che ci porteranno a gareggiare con una Jeep trasportata da un elicottero (quasi subito nel single player), o contro treni e motoscafi (ma sempre a bordo della propria vettura, sia chiaro) e ancora le gare appartenenti alla Lista dei Desideri, durante le quali occorrerà eccellere in una specialità (drift, gara a tempo, evoluzioni particolari) per portarsi a casa l’obiettivo, crediti e punti abilità.

Amici, anche su strada

Ti ricordi dei dravatar? Ci sono, sono sempre migliori, più simili alle capacità di ciascuno di noi, e grazie a Forza Horizon 3 potranno far parte del nostro gruppo durante l’esplorazione o il raggiungimento di una particolare tappa del festival. Il clacson, fino a ora piccolo particolare molto carino ma perfettamente inutile, potrà essere suonato per attrarre l’attenzione di un drivatar sulla nostra strada, e convincerlo a far parte della nostra carovana. Questo porterà a casa crediti e possibilità di sfide all’ultima curva, utili anche loro per aumentare i fan del festival e per scoprire nuove strade (servono per un achievement, ricordi?).

È tutto maledettamente naturale, fluido, come nulla fosse, come ci fossero connessi i nostri amici di Live e questi si integrassero perfettamente con i giocatori immessi dalla IA per chi ha poche persone da poter rivedere nel gioco, è tutto previsto, studiato a tavolino e ben realizzato. Saranno sempre i Drivatar (e gli ulteriori giocatori controllati dalla IA) a sfidarvi in gare uno contro uno per sbloccare il mondo delle gare clandestine, spettacolari e notturne, come da tradizione, a bordo di vetture rigorosamente elaborate. Tutto, sempre, a ritmo di musica, quella proposta dalle playlist che caratterizzano le 8 stazioni radio che potrai sbloccare nel corso del gioco (partendo da una piccola base, che andrà poi ad allargarsi).

Multiplayer

Tutto come da programma, tutto come già visto in Forza Horizon 2 e migliorato laddove utile, soprattutto in termini di fluidità. Tornano i raduni, la possibilità di fondare il proprio club con amici e perfetti sconosciuti, free-roaming per scoprire nuove strade dello sconfinato territorio australiano, non manca davvero nulla, neanche i due liocorni, e nel prezzo magari ci infiliamo un canguro omaggio. Torna anche l’Arena, quella nella quale dare libero sfogo all’ignoranza colata più che alla bravura al volante, la destrezza e la furbizia servono ancora e sarà meglio farne buon bagaglio da spendere in occasioni giuste, come quelle relative alla fuga dagli infetti ;-)

Lo compro?

Non c’è dubbio. Forza Horizon 3 è la conferma che un seguito può esistere e fare ancora meglio del suo predecessore, già considerato al limite della perfezione. Nessuno toccherà mai il classico 10 che eravamo abituati (forse) a prendere alle scuole elementari per aver stupito la maestra, ma non c’è niente di più vicino come questa saga, che permette di divertirsi e godere di splendide realizzazioni meccaniche ed elettroniche che ti fanno diventare un tutt’uno con l’asfalto (dove presente, altrimenti ci si accontenta della sabbia o dello sterrato), senza star lì a cercare la perfezione e la sbavatura che si è abituati a dover evitare nel titolo “maggiore” Forza Motorsport.

Non è possibile avanzare lamentele sul sistema di guida, né tanto meno su quello relativo alla realizzazione e all’arricchimento dei dettagli del paesaggio, al limite del maniacale. Se dovessi avanzare una sola critica su tutto il titolo, sarebbe quella relativa alla lingua, sono molto deluso per l’assenza del doppiaggio italiano. È tutto localizzato e sottotitolato, ovviamente, così come i menu (in italiano anche loro), ma restano fuori tutte le scene “cinematografiche“, le telefonate di Keira e del meccanico, le risposte dell’assistenza Anna (il navigatore, che accetterà comunque i comandi vocali in italiano che arrivano da Kinect).

Buon divertimento.

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