Mad Max vi dà il suo benvenuto all’inferno

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Rottami, cazzotti, lande desolate dove chiunque mollerebbe il colpo e un gollum come meccanico di fiducia. Questi ingredienti costituiscono la ricetta di base del titolo di Avalanche Studios e Warner Bros. ipoteticamente dedicato al lungometraggio cinematografico uscito lo scorso maggio ma che, secondo sviluppatori e produttore, non vuole affatto essere la sua trasposizione videoludica (e per fortuna, aggiungerei io, per il bene del titolo giocato).

Beh si, poi c’è Scabrous Scrotus, il cattivo di turno tutto ciccia, brufoli e imperfezioni della pelle come se già il nome non fosse abbastanza da sopportare, e l’impossibilità di reagire nel momento in cui il gioco comincia calandovi in un’introduzione che mostra proprio quel suo lato cinematografico, sceneggiato e sicuramente gradevole. Bastano pochi minuti per capire chi è Max, pilota dannato e fuori di testa, sopravvissuto a quella che sembra essere stata l’apocalisse peggiore che la Terra potesse subire, dove l’unica cosa che fa la differenza è l’avere a disposizione taniche di benzina per spingere alla massima velocità dei rottami con gran motori, figli di uno sviluppo di chissà quale genio della meccanica. Che poi, a dirla tutta, non c’è bisogno di un videogioco per farci capire che chi ha il petrolio sta bene, ma questo è un altro discorso.

Siete stati appena messi al tappeto e avete perso il vostro gioiello a quattro ruote che fino ad oggi ha seminato panico nei nemici che hanno scelto di stare dalla parte di Scrotus (fatico a scriverlo senza sorridere, giuro), non potete lasciar passare tutto come fosse nulla. È per questo che dovete ricominciare dalle basi, raccogliere quel poco che si trova a disposizione e metterlo a disposizione dell’altro protagonista del titolo che conoscerete molto presto e che vi seguirà durante la vostra avventura per permettervi di avere a disposizione un degno sostituto dell’auto appena persa. Ricordate un dettaglio fondamentale: siete innanzi tutto dei piloti ma qui Fast & Furious non c’entra. Dovrete personalizzare il vostro veicolo per renderlo più forte e in grado di reggere i colpi inflitti, ma senza appesantirlo troppo perché quando vi troverete sulle dune vi pentirete di averlo carrozzato troppo bene a discapito dell’inevitabile zavorra che vi siete portati in casa, ed è subito sconfitta amara e pesante.

Durante la fase di gioco ho potuto apprezzare parecchio il sistema di combattimento e la sua modalità Furia molto stimolante nelle evoluzioni tra un cazzotto e una mossa secca con un’arma a portata di mano, meno in alcuni casi la guida del veicolo (difficile frenare e controllarlo soprattutto durante gli assalti ai fortini in giro per la mappa), così come la raccolta degli oggetti o l’azione del saccheggio dei nemici che abbiamo appena mandato al creatore, non tutti ci potranno garantire munizioni e rifornimenti di acqua. Atteso, ma non per questo meno interessante, il volervi portare a vedere oltre un tracciato già ben chiaro per nascondere risorse preziose che sicuramente ringrazierete di aver trovato, nel momento del bisogno. Quella sapiente miscela di valori, reazioni e accadimenti a 360° rispetto al vostro protagonista vi terranno sempre svegli e pronti a reagire pur di centellinare nella giusta maniera la sopravvivenza che non vi costringerà così a dover ricominciare dall’ultimo check-in automatico (con conseguente salvataggio).

Una sola pecca per quello che riguarda il comparto audio. Tutti i dialoghi sono in inglese, sottotitolati in italiano, sempre in italiano tutto il resto delle interfacce, dei consigli, informazioni e obbiettivi. Nulla di pessimo sia chiaro, non è un problema ascoltare le poche chiacchiere di cortesia tra i personaggi in lingua straniera, solo magari il dispiacere di perdersi la bellezza delle animazioni nonostante qualche piccolo glitch notato qui e là che però non cambia l’esito del giudizio positivo sul titolo.

Non ci vuole poi molto a capire e affrontare la trama di Mad Max. È tutto abbastanza lineare e raccontato secondo canoni ormai ben collaudati del “più vai avanti, più te la rendo difficile“, che non ha mai deluso. Ed è esattamente così che dovrete aspettarvi nemici, veicoli da sfidare e sopravvivenza fatta di borracce che non arriveranno quasi mai al limite, che si svuoteranno sempre più facilmente se non riuscirete a farne buon uso (tutto sta nella difesa e nel contrattacco durante gli scontri corpo a corpo, cercate di imparare in fretta), lo stesso per quanto riguarda la benzina all’interno della Magnum Opus. Portate pazienza e vincete le sfide, saranno loro a permettervi una continua personalizzazione del mezzo di trasporto ma anche delle abilità di Max, affinché diventi sempre più duro da battere, sempre più concentrato per sfruttare fino all’ultimo secondo la sua furia e anche più capace di trovare risorse e farne buon uso nel tempo. Per questo dovrete fare riferimento ad ulteriori personaggi che imparerete a conoscere e cercare quando ne avrete la necessità, anche grazie al comodo sistema di mappe integrato sempre richiamabile.

Mad Max vi dà il suo benvenuto all'inferno 5

Da qui in poi sta a voi, la formula del free-roaming vi permetterà la massima libertà di esplorazione, anche se a dirla tutta la benzina finisce presto (potrete cercarne sempre dell’altra) e continuare a correre sotto al sole cocente e le luci ben poco soffuse potrebbe facilmente stancare prima voi, che il Max del piccolo schermo.

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