Dishonored Definitive Edition: bentrovato Corvo Attano

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Siamo onesti: un fantastico obiettivo raggiunto nel 2012, in maniera quasi inaspettata, sarebbe stato di difficile replica per chiunque, nessuno escluso, vale quindi anche per i ragazzi di Arkane Studios e per la loro opera certamente più famosa e riconosciuta da noi tutti. Dishonored è stato rispolverato e migliorato per raggiungere le console di nuova generazione, vestito di tutto punto ed arricchito dei suoi DLC usciti nel corso del tempo.

Dishonored Definitive Edition: bentrovato Corvo Attano 1

In attesa della seconda opera dedicata al titolo, questo vuole (e doveva) essere punto di riferimento in grado di catturare l’attenzione anche di quei giocatori che non hanno dato fiducia (sbagliando, per quel che mi riguarda) alla prima uscita, particolarmente apprezzata dalla critica e dal pubblico che ne ha decretato un successo indubbiamente giustificato. Lo stesso che poi ci ha accompagnato altre volte nei vicoli più nascosti di Dunwall, con la costante paura e quell’adrenalina alimentata del nemico sempre pronto a coglierci impreparati, senza un buon trucco a portata di mano (o un teletrasporto rapido, di quelli che ti tolgono le castagne dal fuoco). Nulla di nuovo per ciò che riguarda il compartimento storia (anche quella dei DLC, contenuti all’interno di questa Definitive Edition) e modalità di gioco, tutto può ricalcare fedelmente ciò che avevo già scritto a riguardo nella recensione pubblicata su Fuorigio.co in occasione dell’uscita del “Pugnale di Dunwall“.

Cosa c’è di nuovo sotto al sole

Credo sia la giusta domanda posta da molti. La risoluzione, sicuramente. Croce e delizia per molti (un po’ come se fosse l’unico dettaglio importante, cosa che mai riuscirò a comprendere nonostante tutta la buona volontà), passa a 1080p con un frame-rate stabile sui 30 fps, un’immagine più nitida certamente, ma che lascia il tempo che trova a causa di un sistema di luci ed ombre pressoché inalterato, che incontra poi una grafica già in origine poco (volutamente) dettagliata che consente di far passare quasi inosservati errori grossolani che possono essere ampiamente ignorati, poiché poco importanti ai fini della vostra missione principale e alla bellezza di un risultato complessivo già più che sufficiente.

Impacchettare titolo principale e DLC è servito ad aumentare le ore di gioco (diventate ora circa 24), ad un prezzo assolutamente contenuto per chi già possedeva una copia digitale del titolo (39,99€, valido anche per chi è riuscito ad accaparrarsi Dishonored tramite l’iniziativa Games with Gold), pieno invece per tutti gli altri (me compreso dato che avevo acquistato un disco fisico).

Tutto qui?

Si perché se consideriamo che nulla è cambiato a livello di storia e modalità di combattimento, così come nella grafica spesso grossolana ed in vantaggio rispetto alla totalità di ciò che è stato realmente ritoccato e migliorato, nulla fa pensare che la Definitive Edition meriti posto nella libreria di fianco all’originale Dishonored.

Di tutt’altra conclusione voglio invece farmi messaggero nel caso in cui non possediate la prima versione del titolo e non l’abbiate mai giocata sulle console di vecchia generazione. Fossi in voi, ne approfitterei per fare un regalo di fine estate alla vostra console, in attesa di quello che si spera possa essere un nuovo interessante blockbuster.

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