La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor

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Mettiamoci tutti l’anima in pace (no, non vuole essere una battuta legata al gioco, o per lo meno non l’ho fatto apposta), La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor non ha quasi nulla a che spartire con la doppia realizzazione cinematografica di Jackson se non per l’essere ambientato tra gli eventi de Lo Hobbit e La Compagnia dell’Anello, in una terra tanto oscura quanto inospitale regnata da orchi e qualsiasi altro tipo di creatura fantastica pronta a non farcela passare così liscia come vorremmo. Talion, protagonista del titolo, è un Ramingo che insieme alla sua famiglia verrà barbaramente ucciso dagli Uruk-hai, i quali però non avrebbero potuto prevedere mai l’intervento di Celebrimbor, antico spirito elfico di un potente fabbro che realizzò per Sauron gli Anelli del Potere (si, proprio quelli), lo stesso spirito che prenderà per mano il nostro protagonista riportandolo in uno stato a metà tra la vita e la morte, permettendogli di poggiare nuovamente i suoi piedi sulla Terra di Mezzo, arricchito di proprietà e poteri normalmente appartenenti ad uno spettro, in cerca di vendetta per se e per i suoi cari.

La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor

La trama è tutto fuorché innovativa, ciò che può e rende realmente interessante il titolo è il suo essere free-roaming e la possibilità di esplorare una dettagliata ambientazione affrontando di tanto in tanto nemici più o meno capaci di renderci difficile la vittoria grazie al loro essere organizzati (e in quantità!), quegli stessi nemici che per portare a casa il risultato ci attaccheranno anche in più di uno alla volta e da più lati, lasciando così a noi l’onere del dover schivare e ribaltare la situazione di quel tentativo di metterci in ginocchio fatto di colpi che -se portati a termine da ambo le parti- segnano una dura sconfitta, riparabile solo in ultima spiaggia da un trucco che lo stesso titolo ci mette a disposizione, dovremo infatti tentare di spostare nel più breve tempo possibile un puntatore all’interno di un’area ben definita e premere il pulsante che di volta in volta il gioco sceglierà per noi. Al minimo errore toccherà ripetere il livello e -tanto per non farla troppo semplice- regalare maggiore potere al nemico non sconfitto, rendendoci di fatto la vita più difficile già al secondo tentativo. Un’idea estremamente intelligente da parte del team di sviluppo perché così facendo nessuno -a meno di essere particolarmente masochista- prenderà sottogamba alcuna missione.

Tutto il panorama di La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor è estremamente ricco. Come in ogni titolo di questo genere che si rispetti il protagonista potrà e dovrà crescere grazie ad abilità sbloccabili, armi sempre più potenti e missioni primarie o secondarie che lo porteranno a intravedere una più complessa trama che sarà d’aiuto alla ricostruzione della sua storia oltre che quella di Celebrimbor, d’altronde nessuno fa nulla per niente. Le abilità spettrali del protagonista torneranno immensamente utili quasi in tutte le occasioni, laddove una spada non può risolvere facilmente una diatriba sarà la nostra anima (o quello che ne rimane) a doverci “metterci una pezza” seguendo tracce, lanciando frecce con la massima precisione o scovando nemici in mezzo a gruppi apparentemente composti da nemici dello stesso tipo. Ciò che più mi ha stupito nel sistema di combattimento (fatto non solo di scontri ma di inganni, rumori e capacità di non farsi notare se non strettamente necessario, ndr) è stata la capacità di attacco simultanea dei nemici. Come già anticipato qualche riga fa nessuno aspetterà che voi sconfiggiate chi vi si butta davanti, dovrete schivare, contrattaccare, muovervi agilmente per evitare frecce o una possibile morsa atta a chiudere ogni via di fuga. Le capacità elfiche fatte proprie da Talion vi permetteranno di venir meno ad ogni situazione critica ma dovrete essere rapidi nel ragionamento e soprattutto nell’azione, la vita si spegne persino in uno spettro ed è il vostro peggiore tallone d’Achille. Se pensate che abbia descritto un Assassin’s Creed un pelo più evoluto non vi sbagliate ma fate molta attenzione: spesso in AC ho preferito affrontare frontalmente il mio nemico, qui dopo poche ore di gioco ho capito (provandolo sulla “pelle”) che è la cosa meno saggia da fare. Quell’ombra che compare nel titolo del gioco è anche vostra amica e sfruttarla a dovere vi permetterà di mettere in pratica il sempreverde detto “poca spesa, tanta resa” ;-)

La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor 1

Ciò che è più pericoloso in La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor è forse quell’essere ripetitivo nella ricerca del nemico, della fortezza da attraversare senza farsi fiutare (ah si, piccolo particolare da non trascurare, non basta nascondersi dietro una roccia quando il vostro essere ancora parzialmente umano farà risvegliare le narici dei nemici che si metteranno quasi immediatamente a cercare cosa c’è che non va) ma è proprio per questo che è stato concepito il free-roaming, sarà vostra discrezione decidere di andare avanti con le missioni che vi porteranno al termine del titolo o scegliere qualcosa di secondario o ancora semplicemente correre, lanciarvi da appigli o altopiani in cerca di altro da fare, vale anche una ricerca della pianta che possa curare la vostra ferita o più semplicemente la ricerca di schiavi tenuti prigionieri da orchi che potrete facilmente (o quasi) sconfiggere con un paio di colpi di spada e un pugno ben assestato che possa stordirli prima che si prendano una quantità non meglio definita di tagli in mezzo al corpo o in pieno volto (il tutto richiamabile tramite abilità e una semplice combinazione tasti), tutto molto molto scenografico e parecchio apprezzato da chi non si schifa per un po’ di teste di orchi mozzate.

La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor 2

In conclusione? Un titolo che esula da ciò che abbiamo già visto al cinema e al quale “non pesa” portare un nome altisonante che abbia a che fare con dei colossal così tanto amati (o odiati, dipende dai gusti) dai fan della serie. Un titolo, questo La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, che può piacere anche a coloro che in un gioco cercano l’azione, la furtività, lo scontro diretto con la lama già pronta perché non c’è paura alcuna e quei poteri ottenuti in punto di morte che di certo non guastano durante l’evolversi della storia. Il comparto grafico sul quale non mi sono voluto soffermare in maniera particolare è ok, così come i controlli e la velocità di reazione di un personaggio molto ben studiato e realizzato. La difficoltà si modella in base alle vostre abitudini e alle vostre sconfitte, un modo nuovo di concepirla che in effetti “suona molto bene“. La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor è promosso con buoni voti, ora tocca a voi impugnare la spada e dirci cosa ne pensate :-)

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