Noi che “Qua la vita a Paperopoli è un gran ballo, Corri voli in aereoplano ma che sballo”: DuckTales: Remastered

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E non sto certo parlando delle mille repliche mandate in onda su SKY e Disney Channel, no cari signori, io parlo di quelle puntate viste quando c’era ovunque la TV a tubo catodico, che quando fuori c’era la pioggia incessante capitava si “guastasse” ma era la scusa perfetta per vedere all’opera Zio Paperone, Qui, Quo, Qua e la tata (e non solo) dopo aver finito i compiti, infilato sotto le coperte calde.

DuckTales è tornato, dopo 20 anni (24, se proprio vogliamo dirla tutta) dal primo episodio sviluppato e portato da Capcom sul NES nel 1989, si, quello che il filo del controller non era abbastanza lungo e spostavi la console su una sedia tra te e il televisore, che dovevi soffiare nello slot della cassetta (e soffiare anche nella cassetta, già che c’eri) quando non riuscivi ad avviare correttamente il gioco.

L’arduo ma non troppo complesso compito di riadattare un così vecchio gioiello è toccato a WayForward Technologies, che ha rispettato ogni dettaglio del titolo originale e che ha semplicemente tolto la polvere e restituito la giusta luce ad una storia semplice, bella, lineare, fatta prevalentemente per i nostalgici, per i più piccoli ma anche per quel ragazzo di ieri diventato –magari– padre oggi. DuckTales: Remastered, disponibile per PS3, Xbox 360 (versione provata), WiiU e PC ad un prezzo più che accessibile (si parla di meno di 15€ per il titolo su Live Arcade, tanto per dire).

Il titolo è in inglese completamente sottolineato in italiano ma si gioca (manco a dirlo) anche senza leggere alcunché, soprattutto se lo avete già fatto in passato. Due erano i pulsanti del controller NES (oltre le frecce direzionali), due sono rimasti anche oggi, serviranno a controllare il salto e l’azione di Zio Paperone che dovrà portare sistematicamente in salvo i propri nipoti o farsi seguire dal suo supereroe personale (ricordate Robopap?) affinché gli dia una mano nei livelli un po’ più “difficili“.

Tutto rimasto come un tempo, così come il piacere di giocarci senza la necessità di pensare ai titoli ben più blasonati disponibili per la vostra console, è il giusto intervallo tra una realistica corsa in pista e un paio di colpo sparati in compagnia dei propri compagni di squadra. Mi ha fatto tornare bambino, centra completamente il suo bersaglio nonostante sia passato così tanto tempo e si, oggi mi ci voleva proprio visto il mio giro di boa (tanti auguri a me!), è uno di quei giochi che dovevano assolutamente fa parte della mia libreria.

Consigliato? Assolutamente si. E nel caso in cui vi dovesse venire voglia di cantare a voce alta la sigla che ho scoperto ricordare ancora a memoria (per la facilità delle parole e la limitata quantità di parole nelle strofe) beh, fatelo ;-)

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